Bonus ristrutturazione 2025: come funziona per la prima casa?

Il Bonus Ristrutturazione 2025 segna una svolta per le detrazioni fiscali dedicate ai lavori edilizi, portando con sé significative novità. Questo articolo ti guiderà attraverso tutto ciò che c’è da sapere: dai requisiti specifici che l’immobile deve possedere a chi può effettivamente richiederlo e chi, invece, ne è escluso.
Vedremo quali vantaggi offre il bonus per la prima casa e per le altre abitazioni, e quali sono i lavori detraibili ammessi.
Ti spiegheremo anche la sua cumulabilità con altre agevolazioni e, in pratica, come gestire pagamenti e ricevere le detrazioni. Per un percorso senza pensieri, Vera Group offre un supporto completo per la gestione della pratica e l’esecuzione dei lavori.
Indice
- Che cos’è il bonus ristrutturazione 2025: quali sono le novità?
- Quali sono i requisiti dell’immobile per usufruire del bonus?
- Chi può e non può fare richiesta?
- Quali sono i vantaggi per prima e seconda casa?
- Quali sono i lavori detraibili dalle spese?
- Si tratta di un bonus cumulabile?
- Come pagare e ricevere le detrazioni sulle spese?
Che cos'è il bonus ristrutturazione 2025: quali sono le novità?
Il Bonus ristrutturazione 2025 è un’agevolazione fiscale ideata per detrarre una parte delle spese sostenute per lavori di riqualificazione e ristrutturazione. Vale sia per le singole unità immobiliari residenziali (qualsiasi categoria catastale) e sia per le parti comuni di edifici residenziali.
Le ultime novità riguardano le aliquote di detrazione e le categorie di immobili e soggetti beneficiari.
A partire dal 1° gennaio 2025, la detrazione è ridotta al 30% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2033. Tuttavia, per le spese del 2025, è prevista un’aliquota del 36% (fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare), che sale al 50% per la prima casa.
Per il 2026 e il 2027, la detrazione è del 30% (36% per prima casa), con un limite massimo di 96.000 euro. È importante notare che gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie alimentate solo a combustibili fossili sono escluse da questa detrazione per le spese.
Un’altra novità riguarda il tetto alle detrazioni basato sul reddito complessivo del contribuente:
- Per redditi superiori a 75.000 euro: le spese sono calcolate in base al numero di figli a carico e alla presenza di figli con disabilità.
- Per redditi tra 75.000 e 100.000 euro: il limite è di 14.000 euro.
- Per redditi oltre 100.000 euro: il massimo è di 8.000 euro. Gli importi base vanno moltiplicati per un coefficiente che varia a seconda del numero di figli a carico (0,50 per nessun figlio, 0,70 per un figlio, 1 per più di due figli).
Quali sono i requisiti dell'immobile per usufruire del bonus?
Per poter usufruire del bonus ristrutturazione, gli interventi devono essere realizzati su immobili residenziali situati nel territorio dello Stato. Questo include sia le singole unità immobiliari residenziali (di qualsiasi categoria catastale, incluse le rurali) e le loro pertinenze, sia le parti comuni di edifici residenziali.
Sono esclusi gli edifici con destinazione produttiva, commerciale e direzionale.
Per le singole unità immobiliari, non è necessario che siano adibite ad abitazione principale per accedere all’agevolazione, sebbene l’aliquota di detrazione possa variare in base a questa distinzione a partire dal 2025.
Per gli interventi sulle parti comuni condominiali, si fa riferimento alle aree indicate dall’articolo 1117 del Codice Civile, come il suolo, le fondazioni, i muri maestri, i tetti, le scale, gli androni, i locali per la portineria, gli impianti di riscaldamento centralizzato, gli ascensori, ecc.
Chi può e non può fare richiesta?
Il bonus ristrutturazione è destinato a tutti i contribuenti soggetti all’IRPEF, residenti o meno nel territorio dello Stato, che sostengono le spese dei lavori.
Tra i soggetti che possono richiedere la detrazione rientrano:
- I proprietari degli immobili oggetto dell’intervento (inclusi i nudi proprietari).
- I titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili, come usufrutto, uso, abitazione, superficie, enfiteusi, locatari (inquilini) o comodatari.
- I soci di cooperative (divise e indivise).
- Gli imprenditori individuali, per gli immobili non classificati come beni strumentali o merce.
- I soggetti che generano reddito in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti equiparati, oltre alle imprese familiari) alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.
- Il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado), a patto che sostenga le spese e risulti beneficiario di bonifici e fatture.
- Il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge.
- Il convivente more uxorio non proprietario né titolare di un contratto di comodato.
- Gli acquirenti di immobili oggetto di compromesso, a condizione che siano immessi nel possesso, eseguano i lavori a proprie spese e il compromesso sia registrato entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi.
- Imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e cooperative edilizie che realizzano interventi su interi fabbricati residenziali e li alienano o assegnano entro diciotto mesi dal termine dei lavori.
A partire dal 2025, la detrazione al 50% è limitata ai titolari di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’immobile che lo abbiano adibito ad abitazione principale.
I soggetti che non possono più beneficiare della detrazione al 50% sono:
- I conviventi non proprietari (se l’immobile non è l’abitazione principale del proprietario).
- Chi effettua lavori su seconde case o immobili diversi dall’abitazione principale (per questi l’aliquota è ridotta al 36% o al 30% a seconda dell’anno).
Quali sono i vantaggi per prima e seconda casa?
I vantaggi del Bonus Ristrutturazione si traducono in una detrazione fiscale sull’IRPEF, ma le aliquote e le condizioni variano significativamente a partire dal 2025, soprattutto in base alla destinazione dell’immobile (abitazione principale o meno).
Per le abitazioni principali (prima casa):
- Fino al 31 dicembre 2025: la detrazione è del 50% delle spese sostenute, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. Ciò significa una detrazione massima di 48.000 euro.
- Fino al 31 dicembre 2027: la detrazione scende al 36% delle spese sostenute, mantenendo il limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.
- Dal 2028 al 2033: l’aliquota sarà unica al 30%.
Per le altre abitazioni (seconde case o immobili diversi dall’abitazione principale):
- Dal 1° gennaio 2025: la detrazione è del 36% delle spese sostenute, sempre con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.
- Fino al 31 dicembre 2027: la detrazione calerà al 30%, mantenendo il limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.
- Dal 2028 al 2033: l’aliquota sarà unica al 30%.
È importante sottolineare che la detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo.
Inoltre, per le spese per interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione, l’aliquota rimane del 50%.
Quali sono i lavori detraibili dalle spese?
In generale, sono ammessi gli interventi riconducibili alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo 3 del D.P.R. 380/2001, purché finalizzati a:
- Manutenzione straordinaria: installazione di ascensori e scale di sicurezza, la realizzazione o il miglioramento dei servizi igienici, la sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia, il rifacimento di scale e rampe, la recinzione di aree private, la costruzione di scale interne. Sono ammessi anche interventi di frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari, purché non modifichino la volumetria complessiva e mantengano l’originaria destinazione d’uso.
- Restauro e risanamento conservativo: eliminazione e la prevenzione di situazioni di degrado, l’adeguamento delle altezze dei solai (nel rispetto delle volumetrie esistenti) o l’apertura di finestre per esigenze di aerazione.
- Ristrutturazione edilizia: Demolizione e ricostruzione, modifica della facciata, realizzazione di una mansarda o di un balcone, trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda, apertura di nuove porte e finestre, costruzione di servizi igienici in ampliamento.
- Manutenzione ordinaria: riparazione di pavimenti, tinteggiatura di pareti comuni, rifacimento di intonaci interni comuni, impermeabilizzazione di tetti e terrazze comuni, verniciatura delle porte dei garage comuni.
Oltre a queste categorie principali, sono detraibili anche le spese per:
- Ricostruzione o ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, purché sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
- Eliminazione delle barriere architettoniche (es. ascensori, montacarichi, strumenti che favoriscono la mobilità).
- Realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali.
- Bonifica dall’amianto e opere volte a evitare infortuni domestici.
- Misure finalizzate a prevenire atti illeciti da parte di terzi (es. furti, aggressioni), applicabili solo alle spese sostenute per interventi sugli immobili (non per contratti di vigilanza).
- Cablatura degli edifici, contenimento dell’inquinamento acustico, conseguimento di risparmi energetici, adozione di misure di sicurezza statica e antisismica (Sismabonus, usufruibile fino al 31 dicembre 2024 per le aliquote più elevate).
- Sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione (per cui l’aliquota di detrazione è del 50%).
Sono detraibili non solo le spese per l’esecuzione dei lavori, ma anche quelle relative a:
- Progettazione e altre prestazioni professionali connesse.
- Acquisto dei materiali.
- Messa in regola degli edifici (es. impianti elettrici, a metano).
- Compenso per la relazione di conformità dei lavori.
- Perizie e sopralluoghi.
- IVA, imposta di bollo, diritti pagati per concessioni, autorizzazioni e denunce di inizio lavori.
- Oneri di urbanizzazione.
- Altri costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi e agli adempimenti normativi.
Dal 2025, sono esclusi dagli incentivi le caldaie alimentate da combustibili fossili.
Si tratta di un bonus cumulabile?
Sì, il Bonus Ristrutturazione è cumulabile con altre agevolazioni fiscali, in particolare con il Bonus Mobili e l’Ecobonus, a patto che vengano chieste le detrazioni per spese diverse e documentate (non puoi detrarre lo stesso intervento due volte con due bonus).
Come pagare e ricevere le detrazioni sulle spese?
Le spese detraibili devono essere pagate tramite bonifico bancario o postale (spesso chiamato “bonifico parlante”). Questo bonifico deve contenere le seguenti informazioni:
- Causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del D.P.R. 917/1986).
- Codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione.
- Codice fiscale o numero di partita IVA del beneficiario del pagamento (cioè l’impresa o il professionista che esegue i lavori).
Al momento del pagamento, le banche e Poste Italiane S.p.A. sono tenute ad operare una ritenuta dell’11% a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dall’impresa che effettua i lavori.
Per gli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali, il bonifico dovrà indicare, oltre al codice fiscale del condominio, anche quello dell’amministratore o di un altro condomino che effettua il pagamento.
Dal 2018, è stato introdotto l’obbligo di trasmettere all’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) le informazioni relative ai lavori di ristrutturazione che comportano un risparmio energetico e/o l’utilizzo di fonti rinnovabili. Questa comunicazione deve essere effettuata per gli interventi terminati nell’anno precedente.
In che modo riceverò le agevolazioni?
La detrazione viene fruita indicando le spese nella propria dichiarazione dei redditi (modello 730 o Redditi PF). L’importo detraibile viene ripartito in dieci quote annuali di pari importo, a partire dall’anno in cui è stata sostenuta la spesa.
Se i lavori sono effettuati da un detentore (es. inquilino o comodatario), nella dichiarazione dei redditi dovranno essere indicati anche gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo (es. contratto di locazione o comodato).
Quali sono i documenti da conservare
È fondamentale conservare e poter esibire, a richiesta degli uffici competenti, la seguente documentazione:
- Abilitazioni amministrative in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (concessione edilizia, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori). Se non è previsto alcun titolo abilitativo dalla normativa vigente, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesti la data di inizio lavori e che gli interventi rientrano tra quelli agevolabili.
- Domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti.
- Ricevute di pagamento dell’IMU, se dovuta.
- Per gli interventi su parti comuni condominiali:
- Delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori.
- Tabella millesimale di ripartizione delle spese.
- Certificazione rilasciata dall’amministratore, dalla quale risultano l’ammontare delle spese sostenute e la quota parte imputabile al condomino.
- In caso di lavori effettuati dal detentore dell’immobile (se diverso dai familiari conviventi), dichiarazione di consenso del possessore all’esecuzione dei lavori.
- Comunicazione preventiva all’Azienda Sanitaria Locale (ASL), se obbligatoria secondo le disposizioni in materia di sicurezza nei cantieri.
- Fatture e ricevute fiscali relative alle spese effettivamente sostenute.
- Ricevute dei bonifici di pagamento.
Vuoi ristrutturare casa senza pensieri? Affidati a Vera Group
Con la complessità delle normative e le continue novità introdotte, avere un partner esperto al proprio fianco è fondamentale per massimizzare i benefici del bonus ristrutturazione 2025 ed evitare errori.
Ecco perché scegliere Vera Group fa la differenza:
- Supporto completo nella pratica: Ti supportiamo nella procedura burocratica del Bonus Ristrutturazione 2025, assicurandoci che ogni passaggio sia eseguito correttamente.
- Esecuzione dei lavori a regola d’arte: I nostri professionisti qualificati garantiscono interventi di alta qualità, rispettando tempi e budget, offrendoti un unico interlocutore per tutte le fasi.
- Trasparenza e affidabilità: Offriamo chiarezza su costi, tempistiche e adempimenti. Riceverai tutte i documenti necessari per la conformità degli interventi e l’ammissibilità alla detrazione.
- Nessun pensiero, solo risparmio: Con Vera Group, dimentichi lo stress e ristrutturi casa senza preoccupazioni, grazie a un team di esperti che si prende cura di ogni dettaglio.
Hai bisogno di un preventivo o di una consulenza gratuita?
Non aspettare, contattaci subito e scopri come possiamo aiutarti!