Cosa prevede la direttiva europea "case green"?

La direttiva europea “Case Green” mira a trasformare il panorama edilizio dell’Unione Europea, dove attualmente il 75% degli edifici è inefficiente dal punto di vista energetico. Con due terzi dell’energia per riscaldamento e raffrescamento ancora derivanti da combustibili fossili, gli edifici sono responsabili del 30% delle emissioni di CO2 e metano e del 44% delle polveri sottili.
Secondo l’ISTAT, in Italia ci sono circa 12 milioni di edifici residenziali, di cui il 60% costruiti oltre 50 anni fa e prioritari per la ristrutturazione. L’ENEA stima che più della metà degli edifici residenziali rientri nelle categorie energetiche F o G. Sky TG24 prevede che 7 famiglie su 10 dovranno ristrutturare le proprie abitazioni entro il 2050.
Le soluzioni per raggiungere edifici a zero emissioni includono: impianti di riscaldamento ibridi, energia rinnovabile generata in loco o nelle vicinanze, come solare termico, geotermico, fotovoltaico, pompe di calore, energia idroelettrica e biomassa. Questi interventi verranno affiancati da sistemi di autoregolazione e controllo dei consumi (obbligatorio), garantendo un monitoraggio continuo e l’ottimizzazione dell’uso energetico.
Dal 2030, sarà obbligatorio installare pannelli solari sui tetti di tutte le case nuove, sottoposte a ristrutturazioni significative (anche per parcheggi coperti), e avere una classe energetica E. Dal 2033, bisognerà raggiungere le classe D e si passerà per l’eliminazione delle caldaie a gas prevista entro il 2040, fino a raggiungere le zero emissioni nel 2050 (classe A).
Indice
- Quando entra in vigore la direttiva “case green”
- Che differenza c’è tra la direttiva green e la direttiva EPBD?
- Cosa succede se non si adegua la casa entro il 2030?
- Cosa ha deciso l’Italia per le case green?
- Quali sono gli incentivi per le case green del 2030?
- Adegua la tua casa alla direttiva “case green” con Vera Group
Quando entra in vigore la direttiva "case green"
La Direttiva “Case Green” (Direttiva (UE) 2024/1275), nota anche come EPBD IV (Energy Performance of Buildings Directive), è entrata ufficialmente in vigore il 28 maggio 2024, venti giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea avvenuta l’8 maggio 2024:
- Recepimento nazionale: Gli Stati membri, inclusa l’Italia, hanno tempo fino al 29 maggio 2026 per recepire la direttiva nelle rispettive legislazioni nazionali;
- Applicazioni specifiche: Alcune disposizioni della direttiva, in particolare gli articoli 30, 31, 33 e 34, riguardanti i dispositivi di automazione e autoregolanti, impianti solari e punti di ricarica per veicoli elettrici, saranno applicabili a partire dal 30 maggio 2026.
L’Europa introduce direttive come la “Case Green” per ridurre le emissioni di CO2, contrastare i cambiamenti climatici per proteggere l’ambiente, la saluta e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Inoltre, punta a migliorare l’efficienza energetica e a soddisfare il fabbisogno energetico, riducendo la dipendenza dalle importazioni e stimolare l’innovazione nel settore delle costruzioni sostenibili.
Che differenza c'è tra la direttiva case green e la direttiva EPBD?
La Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) stabilisce che tutti gli edifici nuovi dovranno essere a emissioni zero entro il 2030, mentre quelli esistenti dovranno raggiungere questo obiettivo entro il 2050. Gli edifici occupati o di proprietà delle autorità pubbliche, invece, dovranno adeguarsi entro il 2028. La Direttiva (UE) 2024/1275 (“case green”) rappresenta una rifusione dell’originaria Direttiva 2010/31/UE, che incorpora tutte le modifiche apportate nel corso degli anni. Questo aggiornamento, allineato con gli obiettivi del Green Deal Europeo, è parte integrante del pacchetto di riforme “Fit for 55” (o “Pronti per il 55%“), mirato alla riduzione delle emissioni di gas serra.
La Direttiva Case Green, quindi, è una normativa europea che si concentra specificamente sull’efficienza energetica degli edifici residenziali. L’obiettivo principale è migliorare le prestazioni energetiche delle abitazioni, portandole progressivamente a standard più elevati di classe energetica. Entro il 2030, gli edifici residenziali dovranno ridurre i consumi medi del 16% ed entro il 2035 del 20-22%. Questa direttiva è strettamente legata agli interventi di riqualificazione energetica, come il cappotto termico, la sostituzione degli infissi e l’installazione di impianti ad alta efficienza.
Cosa succede se non si adegua la casa entro il 2030?
Al momento, la direttiva “Case Green” non prevede sanzioni o restrizioni immediate per chi non segue i nuovi requisiti energetici entro il 2030. Tuttavia, è possibile che in futuro i governi nazionali, incluso quello italiano, possano decidere di introdurre multe e restrizioni per garantire che le norme vengano rispettate.
Anche se non è ancora un obbligo stringente, cercare di seguire la direttiva rappresenta un’occasione per migliorare la qualità della vita, ridurre i consumi e garantire il valore dell’immobile a lungo termine, svincolandosi da eventuali sanzioni future.
Infatti, è probabile che gli immobili non conformi subiscano una perdita di valore e potrebbero rendere più difficile l’accesso a finanziamenti e incentivi destinati alla ristrutturazione o ad altri interventi.
Cosa ha deciso l'Italia per le case green?
Gli Stati membri, compresa l’Italia, hanno tempo fino al 29 maggio 2026 per adattarsi alla normativa. Attualmente, non ci sono obblighi diretti per i proprietari italiani, ma il governo dovrà adottare misure specifiche per allinearsi agli obiettivi europei, e molti proprietari dovranno adeguare i loro immobili in futuro.
La direttiva impone agli Stati di creare dei piani nazionali di ristrutturazione per decidere quali case andranno ristrutturate prima e con quali soldi. Per ora, in Italia, saranno circa 4 milioni di edifici esentati da interventi di ristrutturazione, tra cui:
- Abitazioni unifamiliari sotto i 50 metri quadri;
- Seconde case utilizzate meno di quattro mesi l’anno;
- Edifici nei centri storici;
- Edifici vincolati dai Beni Culturali, luoghi di culto;
- Edifici destinati a scopi di difesa nazionale.
Inoltre, ogni paese dell’UE può prevedere ulteriori deroghe specifiche per edifici temporanei, siti industriali, edifici agricoli non residenziali e altre categorie a basso fabbisogno energetico.
Quali sono gli incentivi per le case green del 2030?
La gestione degli incentivi è affidata ai singoli Paesi, che devono comunque rispettare gli obiettivi del Green Deal europeo. In Italia, per il 2025 sono previsti incentivi importanti per ristrutturazioni edilizie e interventi di efficientamento energetico. Dal 2025, però, non sono più previsti incentivi per l’installazione di caldaie a gas. Gli incentivi si concentrano su sistemi ibridi (caldaia + pompa di calore) e impianti a energia rinnovabile. La detrazione fiscale è la modalità esclusiva di fruizione, poiché dal 2024 sono stati eliminati sia lo sconto in fattura che la cessione del credito.
Superbonus 65%
Confermato per il 2025, il Superbonus permette di ottenere una detrazione del 65% per interventi su edifici unifamiliari e condomini, a patto che venga raggiunto un miglioramento di almeno due classi energetiche o si ottenga la classe immediatamente superiore. Gli interventi ammissibili includono:
- Isolamento termico delle superfici opache;
- Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con sistemi a pompa di calore o a condensazione;
- Installazione di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo;
- Interventi di riduzione del rischio sismico.
La detrazione è ripartita in dieci quote annuali di pari importo, da indicare nella dichiarazione dei redditi.
Bonus Ristrutturazione 2025
La detrazione IRPEF del 50% è riconosciuta sulle spese sostenute per interventi di ristrutturazione della prima casa, fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare, ripartito in dieci quote annuali. Per le seconde case, l’aliquota scende al 36% con un limite massimo di 48.000 euro.
Questa agevolazione è valida solo per i seguenti interventi:
- Ristrutturazioni edilizie;
- Efficientamento energetico;
- Installazione di impianti fotovoltaici.
Bonus Elettrodomestici 2025
Previsto un contributo del 30% sul costo di acquisto di elettrodomestici di classe energetica B o superiore, prodotti in Europa e con smaltimento del vecchio apparecchio. Il bonus è fino a 100 euro, che sale a 200 euro per le famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro. Se rottami il vecchio, a patto che il nuovo abbia una classe energetica superiore, puoi ottenere l’agevolazione per l’acquisto di:
- Frigoriferi e congelatori;
- Lavatrici, asciugatrici e lavasciuga;
- Lavastoviglie;
- Forni e piani cottura;
- Condizionatori e pompe di calore.
Reddito energetico
Il Reddito Energetico Nazionale sostiene l’installazione di impianti fotovoltaici per l’autoconsumo nelle famiglie economicamente svantaggiate, finanziando interamente i costi fino a 6.500€ per impianti da 3 kW e fino a 11.000€ per impianti da 6 kW. Possono accedere famiglie con ISEE sotto i 15.000€ o, se con almeno quattro figli, sotto i 30.000€. L’80% dei fondi è destinato al Sud Italia, mentre il restante 20% al resto del paese. L’energia prodotta è destinata al fabbisogno domestico, con eventuale eccedenza ceduta al Gestore Servizi Energetici (GSE) per vent’anni.
Altre agevolazioni
Esistono anche altri tipi di agevolazioni che si possono utilizzare in casi particolari:
- Sisma bonus: Le detrazioni per interventi antisismici sono fissate al 50% per le prime case e al 36% per le seconde case nel 2025. Dal 2026, queste aliquote si ridurranno ulteriormente;
- Bonus mobili: Detrazione del 50% sugli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici destinati a immobili in ristrutturazione, fino a un massimo di 5.000 euro. L’importo massimo della detrazione è di 2.500 euro;
- Bonus barriere architettoniche: detrazione del 75% per interventi che migliorano l’accessibilità degli edifici;
- Mutui Green garantiti dallo Stato: strumenti finanziari a tasso agevolato per supportare la transizione energetica delle abitazioni.
Adegua la tua casa alla direttiva "case green" con Vera Group
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- Accesso agli incentivi: sfrutta al massimo Ecobonus e Bonus Ristrutturazione prima che le aliquote diminuiscano;
- Valorizzazione dell’immobile: Un edificio efficiente dal punto di vista energetico aumenta il suo valore di mercato e la sua attrattiva;
- Risparmio energetico: Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2, in linea con gli obiettivi europei;
- Supporto burocratico: Sarai guidato nelle pratiche burocratiche, facilitando l’accesso agli incentivi e alle autorizzazioni necessarie.
Compilando il modulo che trovi qui sotto, puoi richiedere una consulenza gratuita con i nostri esperti e garantire il rispetto dei nuovi standard europei e l’accesso agli incentivi messi a disposizione per il 2025.
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